domenica 21 dicembre 2014

IMU e TASI anti costituzionali. Ma ci sono sindaci conniventi e sindaci che denunciano e citano lo Stato !

Siete al corrente di iniziative analoghe intraprese dal sindaco di San Giorgio del Sannio, per caso ?

Qui, dove ci stiamo battendo per il bilancio partecipato e non se ne può più della malagestione della cosa pubblica e della carenza dei servizi a fronte di una pesante tassazione, abbiamo sentito dire dal sindaco Ricci, nel presunto "confronto con la cittadinanza" del 14 dicembre c.a. (in realtà un monologo autoelogiativo su tasse e perequazione urbanistica, in cui  le voci di domanda o di critica, provenienti dal pubblico sono state sonoramente redarguite e scoraggiate !):
"Le mie tasse sono le più basse.Non lo dice il vostro sindaco ma andate a verificare su internet confrontando il nostro con altri comuni !". Oppure:
"Per il 2015 pagherete di meno se pagherete tutti !" etc.etc.
Insomma, a meno di due giorni dalla famigerata e iniqua scadenza fiscale del versamento a saldo della IUC 2014 , il sindaco ha chiarito la sua posizione: austerity sul modello dei diktat della troika europea e tasse "intoccabili", in quanto emanazione del governo Renzi , non importa se conformi o meno al principio della capacità contributiva che è la base costituzionale di ogni tassazione!
Intanto, sindaco e giunta decidono cosa fare e i sudditi devono partecipare consenzienti: è questa -non altra- la sua opinabile idea di trasparenza e democrazia partecipata! 
Salvo poi scomodare il codice penale per tentare di imbavagliare critiche e dissenso, come è puntualmente accaduto con la denuncia ambientale inoltrata da un comitato civico a seguito dello scempio o scorretta e inopportuna capitozzatura perpetrati in danno di due alberate storiche, unico polmone verde rimasto dopo le colate di cemento elevate a sistema.
E poi, con un semaforo che lampeggia da anni 24 h su 24 senza assolvere alla sua funzione, quando per ripristinarne la piena funzionalità basterebbe l'irrisoria cifra di poco più di 4500 euro ma di quale opera pubblica  vuole seriamente parlare il nostro sindaco ??? 
Dell'ennesimo spreco (su cui si guarda bene dal  chiedere "confronti" con i cittadini), dell'inutile Giro d'Italia o della stucchevole edizione a venire della Notte della Salsiccia ? Oppure del mutuo ventennale di 250.000 euro per palazzo Bocchini e un altro indebitamento dell'Ente (cioè la cittadinanza tutta) per la presunta "nuova" villa comunale (la vecchia dov'e di grazia?) per la quale si vanta e si autoelogia di avere acquisito l'area con l'istituto della perequazione urbanistica ?


Da internet e dalla moderna agorà dell'antica Grecia (il social network facebook) ben altro apprendiamo circa altri Comuni ed altri sindaci.
Matteo Camiciottoli, coraggioso Sindaco del Comune di Pontinvrea, si è apertamente schierato al fianco della Costituzione.
Dalla sua pagina Facebook un annuncio importantissimo :
“Il Comune di Pontinvrea già nel 2012 non ha applicato l’imu sulla prima casa, ritenendola una vera e propria rapina di stato  in un momento di crisi per le famiglie come quello che stiamo attraversando in Italia.
Il 20 ottobre 2014 il Consiglio Comunale di Pontinvrea ha dato mandato all’avvocato Marco Mori di ricorrere in giudizio per far dichiarare incostituzionale la legge sulla tassazione sulla casa, per manifesta violazione degli articoli 2; 42; 47; 53 della Costituzione. È un’iniziativa politica forte se messa in campo da un’istituzione come un Sindaco e un Consiglio Comunale.
Fermo restando che convintamente andrò avanti, credo sia ora che gli italiani debbano diventare parte attiva del loro futuro ed è per questo che lanceremo con chi ci vorrà stare una serie di gazebo per raccogliere adesioni, cioè chiederemo agli italiani di costituirsi con noi convinti come siamo che più saremo e più potremmo lanciare il messaggio ai giudici che saranno chiamati a giudicare che l’Italia se desta.
Tutti coloro che vogliono partecipare possono richiedermi il materiale per la raccolta delle adesioni, a me personalmente per messaggio privato o scrivermi all’indirizzo mail ripartiamoinsieme@libero.it.
Io ci metto la faccia ma vorrei che girandomi non vedessi il vuoto ma migliaia di persone da tutta Italia che grida basta.
NOI SIAMO ATTIVAMENTE  CON IL SINDACO DI PONTINVREA, NON CON IL SINDACO DI SAN GIORGIO DEL SANNIO (BN) !


“La semplice idea di tassare il risparmio in nome di un’asserita falsa emergenza è assolutamente contraria alla nostra Costituzione che impone che la contabilità dello Stato sia in deficit nel lungo periodo al fine di consentire la creazione di un risparmio diffuso altrimenti impossibile. In particolare non si vede come sia possibile legittimare un’imposizione sui beni immobili che costituiscono per definizione la principale forma di risparmio dei cittadini italiani. L’imposizione di una tassa sul risparmio è in chiara antitesi con la tutela ad esso riconosciuta (in tutte le sue forme) dalla Costituzione – art. 47″.
L’Imu, la famigerata imposta unica comunale, è«semplicemente» anticostituzionale. E il Comune di Pontinvrea, su iniziativa del sindaco Matteo Camiciottoli – che già da un paio d’anni si batte a fondo contro l’iniqua forma di tassazione e, intanto, l’ha abolita per i suoi concittadini – ha deciso di citare lo Stato in giudizio, in quanto – spiega l’avvocato Marco Mori, legale dell’amministrazione comunale – l’imposta è lesiva dei diritti sanciti dagli articoli 2, 42, 47 e 53 della Costituzione italiana. In particolare, aggiunge Mori, a calpestare il diritto e il buon senso è la violazione di quanto sta scritto nell’articolo 47 della Carta, che tutela il risparmio,e il 53 che fa riferimento alla capacità contributiva. 
Prima udienza il 31 marzo, davanti al Tribunale di Genova: «Il Comune di Pontinvrea -sottolinea ancora l’avvocato Mori – non avrebbe potuto agire in giudizio, in quanto questa possibilità è riservata solo a livello individuale.
Pertanto si è inserito (ed è questa la prima volta in Italia) nella causa analoga intentata da un cittadino di Rapallo». In questo senso, la procedura è stata accolta regolarmente. In particolare, il cittadino ricorrente, con atto di citazione 10 novembre 2014, «conveniva in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Ministero degli Interni al fine di accertare» la violazione dei «propri diritti costituzionalmente tutelati, ovvero l’inviolabilità della persona (art. 2 Cost.), la proprietà (art. 42 Cost.), il risparmio in tutte le sue forme (art. 47 Cost.) nonché il principio della capacità contributiva (art. 53 Cost.) e conseguentemente condannare, eventualmente anche in solido tra loro, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno a risarcire il danno non patrimoniale». In relazione, il Comune di Pontinvrea, che «da anni si batte contro le ingiuste ed inique imposte sulla casa, stante il fondamentale valore economico e sociale dell’abitazione, ha conferito mandato all’Avv. Marco Mori al fine di formulare intervento adesivo in vertenza che abbia ad oggetto l’accertamento
dell’incostituzionalità delle imposte sulla casa».
La semplice idea – è la tesi del Comune di Pontinvrea – di tassare il risparmio in nome di un’asserita falsa emergenza è assolutamente contraria alla nostra Costituzione che impone che la contabilità dello Stato sia in deficit nel lungo periodo al fine di consentire la creazione di un risparmio diffuso altrimenti impossibile. In particolare non si vede come sia possibile legittimare un’imposizione sui beni immobili che costituiscono per definizione la principale forma di risparmio dei cittadini italiani e dunque anche di quello dei cittadini di Pontinvrea. L’imposizione di tasse sui risparmi è la chiara antitesi della tutela del risparmio in tutte le sue forme prevista in Costituzione, l’imposta sulla casa è una tassa sul risparmio. Questo dunque vale non solo per la prima casa che gode di una tutela rafforzata anche nel secondo comma del citato art. 47 Cost. «Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione».
Ancora in merito, infine, alla violazione degli artt. 2, 42 e 53 della Costituzione, «la normativa di legge non solo crea un’imposta regressiva che colpisce ovviamente maggiormente i poveri rispetto ai ricchi ma altresì non prevede alcuna correlazione concreta con la capacità contributiva dei cittadini. Se ad esempio, con una vita di sacrifici, un italiano compra un immobile ma poi, sfortunatamente, perde il lavoro, lo Stato pretenderà da esso la corresponsione di imposte nonostante non abbia alcun tipo di reddito, imponendo addirittura ai Comuni il recupero delle somme».
Insomma, ce n’è abbastanza per ritenere più che fondate le motivazioni alla base del giudizio. E non solo i cittadini di Pontinvrea, ma tutti gli italiani attenderanno con ansia la pronuncia del tribunale.
Rosanna Carpentieri
Coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

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